"Kafka sulla spiaggia" di Haruki Murakami
Abstract. Fondamentalmente raccolgo in questo post le frasi che più mi hanno colpito durante la lettura di "Kafka sulla Spiaggia"
« Non per raffreddare il tuo entusiasmo,
ma anche se vai il più lontano che puoi,
non è detto che riuscirai davvero a fuggire da qui.
Secondo me
è meglio non fare troppo affidamento
sulla lontananza. »
è meglio non fare troppo affidamento
sulla lontananza. »
« Anche gli incontri casuali
seguono le vie del destino. »
« Non mi ricordo» rispose il gatto.
«Avevo un nome, una volta,
ma ad un certo punto non mi è servito più,
e così alla fine l’ho dimenticato »
« Resto solo,
e penetro fra le pagine del libro.
e penetro fra le pagine del libro.
Questa è la sensazione
che più amo in assoluto. »
che più amo in assoluto. »
(68/554)
« Nakata
si rilassò,
staccò l'interruttore del suo cervello
e si sintonizzò su
un'altra frequenza.
... Subito cominciò a fluttuare, come una farfalla,
al confine della propria coscienza.
Oltre il confine si spalancava un
abisso buio.
Ogni tanto superava un pò quel confine,
e sorvolava
quell'abisso che dava le vertigini. »
(102/554)
« Le cose che non annoiano,
stancano presto,
stancano presto,
mentre quelle apparentemente noiose
non stancano mai »
non stancano mai »
(134/554)
« Io
non ho l'abitudine di chiedere alle persone
cose che non possono fare.
cose che non possono fare.
Se chiedessi l'impossibile,
sarebbe un puro spreco di tempo. »
sarebbe un puro spreco di tempo. »
(153/554)
« Appena rimango solo, il silenzio,
come se non avesse aspettato altro,
mi circonda da ogni lato. »
(154/554)
(154/554)
« Quando sei sveglio,
puoi anche riuscire a controllare l'immaginazione.
Ma non puoi mettete a tacere i sogni. »
(168/554)
(168/554)
« Può
darsi che alle volte
io dia l'impressione di essere
un profeta di sventure,
ma é solo perché sono una persona realista
e dotata di buon senso. »
io dia l'impressione di essere
un profeta di sventure,
ma é solo perché sono una persona realista
e dotata di buon senso. »
(168/554)
In realtà ...
Penso di non potermi classificare nè come ottimista e neanche come pessimista. Praticamente sono una persona realista. Il che non significa vivere la vita in modo rassegnato e senza passioni. Tuttaltro. Osservo quanto mi circonda in modo obiettivo e le deduzioni che ne traggo sono frutto della razionalità e dell'esperienza. Molto spesso le mie considerazioni risultano antipatiche ed inopportune. Il mio sarcasmo pungente il più delle volte sa ben poco di ironico e rasenta l'offesa. Tuttavia preferisco essere così piuttosto che vivere con due fette di prosciutto sugli occhi ... ed uno sulla bocca.
« ..., nella vita c'è un punto
in cui non si può tornare indietro.
E poi c'è un punto,
ma i casi sono molto più rari,
in cui non è possibile andare avanti.
Quando questo accade,
che sia un bene o un male,
l'unica cosa che possiamo fare
è accettarlo in silenzio.
E' così che viviamo. »
(198/554)
(198/554)
Un bivio è meglio di un vicolo cieco.
rev. 12/09/2013
Avete mai pensato ai momenti della vostra vita che hanno segnato in modo irreversibile la vostra vita? Una dichiarazione d'amore fatta. Oppure una dichiarazione che non siamo riusciti a fare. La scelta sugli studi da intraprendere. La decisio ne se andare a vivere in un posto oppure in un altro. La scelta di non conoscere una persona sapendo che non ci sarebbe stata una seconda possibilità. Tutti questi momenti rappresentano dei bivi della nostra esistenza. Molto spesso ci fermiamo a fantasticare sui possibili scenari che una scelta differente avrebbe potuto innescare. Col senno di poi a volte riconosciamo di aver fatto degli errori. Percorre un bivio, seppure nella direzione sbagliata, è sempre meglio che avere di fronte a sè un vicolo cieco.
« Quelle parti del nostro essere
che chiamiamo io e coscienza,
come iceberg,
sono per la maggior parte
sprofondate nelle tenebre. »
(273/554)
(273/554)
« Uno spirito solitario
che vaga lungo la riva dell'assurdo.
Credo che questa sia il senso
del nome Kafka »
(278/554)
(278/554)
« La lampada che pende dal soffitto
proietta sul pavimento la mia ombra
... Sembrano figure in un mondo capovolto,
impegnata a tramare qualche oscuro complotto.»
(296/554)
... Sembrano figure in un mondo capovolto,
impegnata a tramare qualche oscuro complotto.»
(296/554)
Capitolo 25
« Il mio cuore comincia a battere,
emettendo quel suono secco.
E' come se qualcuno
mi stesse conficcando
un chiodo nel petto
a colpi di martello »
« Mi ricordi un ragazzo ...
Non andava d'accordo con i ragazzi della sua età,
e se nestava sempre seduto nella sua stanza
a leggere e ad ascoltare la musica. »
Non andava d'accordo con i ragazzi della sua età,
e se nestava sempre seduto nella sua stanza
a leggere e ad ascoltare la musica. »
« Un piccolo martello batte contro un cassetto della mia testa.
E' un battere insistente.
Senti di essere vicino a ricordare qualcosa di molto importante,
ma non so assolutamente cosa. »
E' un battere insistente.
Senti di essere vicino a ricordare qualcosa di molto importante,
ma non so assolutamente cosa. »
« Chiedi e ti vergognerai un attimo,
non chiedere e ti vergognerai per sempre. »
non chiedere e ti vergognerai per sempre. »
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PS01 Lavorare con intelligenza emotiva, Daniel Goleman
PS03 La intelligenza emotiva, Rizzoli 1996
#fantascienza
SF01 Philip K. Dick, “Il cacciatore di androidi” (1968)
SF02 Alfred Elton van Vogt, “Le pedine del non-A” (1956)
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6/8/2016
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